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VENEZIA MON AMOUR

Turismo romantico a Venezia

Venezia è grande!

Potreste restarci un’ora e averne già abbastanza, come viverci una vita e ancora non averne scoperto tutto.

Il turista moderno è sempre più “fast”, “mordi e fuggi”, disponibile a reggere il dolce calice solo per un giorno e una notte al massimo: full immersion in Venice dalla mattina presto a notte inoltrata, pronti il giorno dopo ad affrontare, zaino in spalla, i prossimi perigli della vacanza, vissuta più per conoscere e divertirsi, che per riposare…

Cosa dire a questi baldi giovani (anche se solo nello spirito!) per rendere al meglio il loro (a volte primo) incontro con Venezia? Città bella, intrigante quanto basta per ghermirti senza mai possederti, giocando insieme come al gatto e il topo.

Venezia, Venezia… chi ti ha vista ti ama, o ti odia intensamente.

Ma intanto è importante saperci entrare.

La penetrazione in Venezia ha il suo fascino e bisogna saperla fare, altrimenti Lei ti respinge, e lo fa con forza.

Io ad esempio non ci abiterei mai a Venezia, ma mi piace penetrarla ogni giorno!

E allora ecco come farlo ragazzi, per essere dei veri visitatori e fare l’entrata trionfale, quella romantica appunto, che Venezia stessa preferisce:

-regola n. 1 mai aver troppa fretta, Venezia se ne accorge e non vi si apre in tutta la sua magnificenza

-regola n. 2 vietato seguire un itinerario preordinato, a Venezia ci si deve perdere nella sua magnificenza

-regola n.3 vivere preferibilmente Venezia di giorno, meglio ancora se la mattina presto, perché decisamente di notte Venezia ci nasconderà la sua magnificenza.

Vi consiglio questo: la mattina presto, dopo un’abbondante colazione, fatta al massimo alle 7.30, partenza con l’autobus per l’Aeroporto, dove all’imbarcadero l’Alilaguna boat ci aspetta ogni 30 minuti.

Un’ora di preliminari, ma alla fine ci si apre in tutta la sua magnificenza la meravigliosa Venezia, mostrandoci attraverso la sua laguna, tra terra e acqua, canneti e barene, un segreto paradiso, visibile solo ai pochi in grado di percepire i lunghi baci che l’aurora del mattino copiosamente elargisce. Quando, dopo un’ora di navigazione infatti, arriviamo a San Marco siamo già ebbri di piacere, perché abbiamo già potuto toccarne le sue grandi perle: Murano da una parte, con i suoi vetri, Lido dall’altra, che col suo mare sembra dire: “Vieni a ballare con me…” e ci sentiamo già il suo latin lover…”amore baciami adesso se poi…baciami adesso se vuoi…”

E allora, sì che vai in orbita col “cihuahua… oh… cihuahua…”

perché è proprio a San Marco, la tappa finale, che l’estasi arriva al suo culmine col raggiungimento del vero piacere: un turbinio di emozioni che ci riportano di colpo agli antichi splendori dei tempi passati, pur nella concretezza del momento presente, vivo e vitale.

Perché Venezia, si! non ha tempo, e tu vivi per un attimo infinito l’era fantastica del tuo cuore… e dentro Venezia navighi lungo i suoi canali e inebriato corri su e giù per i suoi ponti (più di 400, ma solo tre lungo il Gran Canal – Calatrava non lo considero tale)… e se vuoi ti fermi a scoprirne gli antri nascosti e a suggerne il nettare nei locali più tipici (che a Venezia si chiamano “bacari”)… e via via di corsa e ancora via col cuore a mille che ti martella nelle orecchie avvertendoti di un limite che supera sempre quello precedente.

Se non avete mai provato a correre per Venezia: fatelo! e non abbiate paura di perdervi per Venezia: mai amante è stata più buona con i suoi seduttori, perché alla fine vi ricondurrà sempre sulla retta via. Anche per il ritorno vi accompagnerà, tenendovi per mano, questa volta lungo la terraferma, salutandovi da quel suo estremo baluardo con il mondo che è piazzale Roma, da cui oggi tutto parte e tutto ferma, zona di confine tra vecchio e nuovo, nostalgia e anelito, sacro e profano, virtù e peccato, trasfigurazione e simulacro:

“…è questo l’ombelico del mondo…

 

è qui che si incontrano facce strane di una bellezza disarmante

dove non si sa dove si va a finire

e risalendo dentro se stessi, alla sorgente per respirare…

senti che sale quest’energia

qui c’è il posto per l’immaginazione

dove convergono le esperienze

che si trasformano in espressione

dove la vita si fa preziosa e il nostro amore diventa azioni

dove le regole non esistono, esistono solo le eccezioni!!!

è qui che nasce l’energia

centro nevralgico del nuovo mondo

da qui che parte ogni nuova via

 

e dalle province del grande Impero sento una voce che si sta alzando

…questo è l’ombelico del mondo…

e noi stiamo già ballando”.

 

enrico giorgiutti